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Oggi ne possiamo parlare. Ora che il lockdown è dietro le spalle vi possiamo raccontare come noi in In Sprint abbiamo usate le nostre tecniche per uscire dal baratro in cui il Covid ci aveva fatto cadere. Questa è la nostra storia, ma è anche la storia di ciò che possiamo offrire ai nostri clienti per fronteggiare i futuri che ci aspettano futuri caratterizzati dall’incertezza, certo, ma dalla presenza di grandi opportunità

Siamo nati nel 2019 e l’intero anno è stato uno scalare. Siamo cresciuti ogni mese a due cifre. Solo a gennaio e febbraio 2020 avevamo già fatto il 40% del fatturato del 2019 e gli ordini erano tali da farci pensare una crescita a più di 3 cifre. Felici e soddisfatti, ma sempre pronti. Neanche avessimo saputo che il baratro era dietro l’angolo. La nostra scelta strutturale è stata quello di credere che il modo migliore di aiutare i nostri clienti ad avere successo fosse in autonomia (questo è il nostro why, quello del golden circle di Sinek). Per questo la nostra offerta era (e resta) quella dei workshop. Perchè solo in un workshop è possibile garantire:

  • Profondità della soluzione (grazie allo sblocco del potenziale di tutti i partecipanti)
  • Fiducia nella soluzione (grazie allo sviluppo della creatività e dell’empatia nei partecipanti)
  • Impegno da parte di tutti i partecipanti (commitment, grazie al fatto che la soluzione emerge dai partecipanti e tutti la sentono loro)
  • Velocità a diffusione nella sua implementazione (grazie all’allineamento, al mindset volto al miglioramento in ognuno dei partecipanti)
  • Efficacia nella soluzione, perchè i risultati del workshop vengono realizzati dal basso, quando il capo non c’è (perchè i partecipanti sentono propri i risultati , perchè si è allineati sulla direzione, perchè il dialogo nel team è semplice e naturale, imporntato agli outcome).

Insomma il 22 avremmo chiuso in bellezza un bimestre di successi e di grandi prospettive con un workshop internazionale a Milano con ospiti dall’Olanda e partecipanti da tutto il nord.

Immagine di Luigi Picone https://www.piconescarpe.it/

Il 21 però scoppia il caso Codogno. L’isteria collettiva legata all’evento è immediatamente tangibile. In quel momento abbiamo capito subito che tutto sarebbe cambiato. Per noi, certo, ma anche per il resto dell’economia.

La settimana successiva siamo partiti per il nostro bootcamp di certificazione in Design Sprint a Dubai, consci che quello sarebbe potuto essere il nostro ultimo fatturato. Da crescita a 3 cifre potenziale al baratro di ordini e fatturato 0.

Dubai però ci ha aiutato, non solo per l’extra fatturato, preziosissimo in quel momento, ma per averci consentito di vederci da fuori, non travolti da un racconto di paura che è stata l’Italia in quella fine di febbraio. Ci ha regalato ore in cui riflettere e pensare a come poter portare valore in un contesto completamente cambiato. Ci ha regalato la serenità di ricorrere alla memoria è fare quella serie di esercizi che facilitavamo ai nostri clienti.

Daisy lab e scenario planning, conditi con l’uso del LEGO® SERIOUS PLAY® per un ragionamento 3D. Questo ci ha fatto focalizzare sul nostro valore: il workshop. Ne abbiamo sezionato gli elementi che consentivano la creazione di valore e l’emersione delle soluzioni anche in un contesto di azione in remoto. Certo ci ha aiutato aver da poco erogato un workshop LEGO® SERIOUS PLAY® sullo smartworking, di aver erogato sin dal 2014 workshop interattivi usando un tool sconosciuto ai più come mural e la nostra forte competenza digitale.

In meno di una settimana abbiamo costruito una offerta di workshop interattivi in remoto, diversa da quelli fisici, con caratteristiche peculiari e comunque tali da poter essere una sorgente di offerta che si sarebbe mantenuta anche dopo la fine del lockdown. La abbiamo costruita a modo nostro: con un design sprint remoto quick and dirty (e qui ci ha aiutato il fatto di aver entrambi partecipato a tutte le edizioni del Global Virtual Design Sprint come facilitatori, osservatori e partecipanti), con lo sviluppo di un MVP (Minimum Viable Product, in stile Lean Startup) da raffinare nel corso delle diverse implementazioni accompagnato da una strategia di sviluppo marketing e commerciale Real Time (come si usa con il LEGO® SERIOUS PLAY®). Tenendo sempre presente come noi di In Sprint consideriamo le organizzazioni (i nostri clienti): con una prospettiva come sistemi sociali, in contrasto con la prospettiva meccanica ancora oggi dominante. La prima si occupa delle persone e delle loro interazioni, mentre la seconda si occupa di strutture, processi ed efficienza.

Il metodo In Sprint e le sue fonti di ispirazione

Tra marzo e giugno abbiamo fatto oltre 50 workshop interattivi, costruendo una community di oltre 800 persone. Abbiamo coinvolto e condiviso le nostre discovery con molti colleghi, abbiamo ospitato alcuni di loro per aiutarli a decollare in questo novo segmento. Abbiamo allargato la nostra offerta pubblica al mondo corporate, proponendo workshop interattivi invece del solito webminar. Abbiamo costruito partnership alcune delle quali divenute strutturali, come con Trivium International nel settore dello Strategic Play e Ad Hoc nello sviluppo internazionale dei nostri clienti.

Oggi, quindi, possiamo offrire ai nostri clienti non solo metodi e soluzioni ampiamente referenziate e supportate da un’ampia letteratura, ma soprattutto la nostra esperienza diretta di quanto efficaci siano le combinazioni di workshop, remoti o dal vivo, basate su questi metodi.

I leader che si ingaggiano con noi possono sempre contare su metodi innovativi e su percorsi efficaci per acquisire un mindset orientato all’innovazione. I nostri interventi sono orientati a fare in modo che le leadership siano capaci di portare avanti l’innovazione autonomamente, e producono: una soluzione che i leader sentono propria (perché emerge nel workshop direttamente da loro); la crescita delle competenze interne (individuali e organizzative) per poter continuare innovare all’interno dell’organizzazione. Oltre ai metodi innovativi, chi ci ingaggia può trarre beneficio dalla nostra esperienza maturata negli anni e maturata in estensive applicazioni dei metodi adottati. Che si tratti di validare rapidamente una scelta di sviluppo (usando il Design sprint) o co-creare una strategia in tempo reale da portare avanti con principi guida semplici (con il LEGO® SERIOUS PLAY®) o un processo di innovazione continua (col Design Thinking e il Lean Startup), abbiamo già applicato i metodi e una combinazione di essi in contesti simili più volte e con successo.

Insomma abbiamo sfatato il mito che il calzolaio giri con le scarpe rotte, noi abbiamo lavorato perchè siano le nostre scarpe a parlare per noi!

Nel dettaglio l’offerta di In Sprint copre entrambe le facce della medaglia per affrontare questo momento così caratterizzato dall’incertezza e dalla necessità di fare leva sui talenti delle persone. Da un lato con PLAY AHEAD (con Trivium) il gruppo di governo può costruire gli strumenti, le strategie e il team di aggiornamento strategico per governare l’impresa in un contesto così incerto e fortemente innovato nelle relazioni. Dall’altro con BUSINESS AGILITY è possibile liberare il potenziale delle persone nei team attraverso un vero e proprio cambio di mindset per raggiungere non solo risultati, ma soprattutto gli outcome sui clienti, ovvero come cambiamenti nel modo in cui i nostri clienti operano per le loro esigenze avendo acquistato i nostri prodotti.

Team autonomy: balancing the Top-Down versus Bottom-Up dance
Immagine di Nacho Bassino

L’offerta di workshop è pensata per garantire il massimo dell’efficacia nella navigazione in un mondo complesso, operando sul gruppo di governo e sui team esecutivi. Sui primi per ottenere strategie efficaci e condivise da diffondere nell’organizzazione sui secondi per ottenere un cambio di mindset focalizato sui risultati. La sequenza di workshop risponde alla duplice necessità di generare strategie (top down, con il gruppo di governo e I leader come partecipanti) e bottom-up garantendo struttura e risultati per I team esecutivi.

Sui primi i risultati sono significativi perché consentono di governare in un mondo fortemente incerto anticipando (playAhead) le strategie di risposta e quindi precedendo la concorrenza (reattiva). I secondi garantiscono l’efficacia del lavoro outcome driven tipico dello smartworking, con:

  • Focus sui risultati e non sul processo
  • Lasciare la decisione dove c’è l’informazione (Intent leadership)
  • Garantire autonomia e dare autorità alle persone che lavorano in team mullltiskill e distribuiti (Purpose driven Engagement)

Immagine di Sakis Lalas www.sakislalas.com